Grassi Idrogenati: perché fanno male

Grassi idrogenati, fanno male alla salute? Bene, oggi vogliamo dare una risposta definitiva a questa domanda. Ne sentiamo spesso parlare ed è necessario precisare cosa sono i grassi idrogenati, perché sono così diffusi ed in quali alimenti si possono trovare.

Come premessa al nostro approfondimento possiamo anticipare che di sicuro alimentazione corretta e grasso idrogenato non vanno assolutamente d’accordo. Ma andiamo con ordine.

Idrogenazione ed Industria alimentare

Questa tipologia di grassi sono il risultato di un processo definito idrogenazione. Questo consente la trasformazione di acidi grassi polinsaturi in altri grassi. Il fattore principale è che l’idrogenazione è una tecnica “artificiale” per dare ad oli o grassi una consistenza tale da poterne consentire l’utilizzo nell’industria alimentare.

Ma come funziona? Consiste principalmente nel riscaldare a temperature estremamente elevati gli oli aggiungendo molecole di idrogeno e utilizzando un catalizzatore metallico (ad esempio nichel o platino). Proprio per questo processo si parla di oli idrogenati.

I vantaggi per l’industria alimentare nell’utilizzo di grassi vegetali idrogenati sono molteplici. Tra questi i principali sono:

• Consistenza. Come abbiamo detto si tratta di un processo che sottopone un olio ad un meccanismo di indurimento. Per questo risulta più facilmente trattabile nella preparazione di alimenti su larga scala;
• Lunga scadenza. Uno dei vantaggi principali che ne hanno consentito una così larga diffusione. Ogni giorno, infatti, consumiamo sempre più prodotti confezionati. I grassi idrogenati consentono di allungare considerevolmente i tempi di scadenza degli alimenti;
• Minor costo. E sappiamo che questo aspetto è centrale in tutte le produzioni industrializzate. Il settore alimentare di certo non fa eccezione.

Oli e grassi vegetali

Quando parliamo di grasso vegetale parliamo di una sostanza che non ha effetti nocivi per la salute? La risposta è “dipende”. Questo perché nella dicitura oli e grassi vegetali, che troviamo sulle etichette degli alimenti che acquistiamo al supermercato, sono ricompresi grassi idrogenati e grassi non idrogenati.

La normativa italiana, del resto, è molto carente dal punto di vista informativo. Non esiste obbligo di indicare in etichetta la quantità di grassi idrogenati presenti. Così come non è proibito l’utilizzo. Di certo le polemiche degli ultimi mesi sull’abuso di olio di palma idrogenato hanno sensibilizzato l’opinione pubblica. Ma davvero poco è cambiato e siamo ben lontani da una normativa di dettaglio.

Grassi Trans: un rischio per la salute

Nel processo di idrogenazione descritto, a causa delle alte temperature, possono crearsi grassi trans. Si tratta di sostanze fortemente nocive per la salute. Aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e contribuiscono all’aumentare dei livelli di Colesterolo Cattivo LDL.

I grassi trans, è bene precisarlo, possono trovarsi anche in modo naturale nel cibo e non sono necessariamente solo il risultato del processo di idrogenazione. Proliferano, infatti, nello stomaco dei ruminanti a causa dell’attività di alcuni batteri. Possono, quindi, trovarsi grassi trans nei prodotti caseari (derivanti dal latte) o nella carne di questi animali.

Dal 2006 negli USA le etichette ne devono riportare la quantità. Un piccolo passo, però, vanificato dalla pratica dei produttori. La normativa, infatti, prevede che fino a 0.5 g di grasso idrogenato si possa indicare nell’etichetta un valore pari a 0. Insomma non solo noi italiani siamo bravi a fare la legge e trovare l’inganno.

I grassi idrogenati fanno male

Torniamo alla domanda iniziale. La risposta è “Si”. Senza nessun dubbio i grassi idrogenati fanno male alla salute. I principali rischi sono i seguenti:

• Malattie Cardiovascolari. Lo abbiamo detto poco sopra per i grassi trans ma vale per gli idrogenati. Queste sostanze danneggiano le pareti interne delle arterie e dei vasi, contribuendo all’aumento del rischio di patologie cardiovascolari. Insomma di certo non aiutano a mantenere il cuore in forma. Quali sono queste malattie? Ictus, infarto, cardiomiopatia, insufficienza cardiaca sono alcuni esempi. Patologie che possono portare alla morte;
• Obesità. Di certo non rientrano in un’alimentazione sana ed equilibrata. Il nostro organismo non assimila queste sostanze che vanno a contribuire alla massa grassa del corpo. Per questo i Body Builder ne stanno fortemente alla larga. Basti pensare, inoltre, che alcune ricerche scientifiche hanno messo in relazione l’assunzione di tali sostanze con una perdita di massa muscolare magra;
• Aumento del Colesterolo Cattivo HDL. Lo abbiamo citato poco fa. Da considerare che livelli maggiori di colesterolo HDL aumentano il rischio di malattie cardiovascolari;
• Danni al fegato. Sono responsabili del cosiddetto Fegato Grasso, una patologia che è un campanello d’allarme di una sofferenza a livello epatico.

Grassi idrogenati dove si trovano?

Il principale prodotto del processo di idrogenazione è la margarina, un prodotto largamente diffuso nell’industria dolciaria. Altri alimenti in cui si trovano acidi idrogenati sono:

• • Prodotti dolciari a lunga scadenza e confezionati: merendine, brioches, biscotti;
  • Creme spalmabili (sia dolci che salate);
  • Dessert freddi o semifreddi;
  • Gelato;
  • Preparati per dolci (quelli che si trovano comunemente al Supermercato per fare dolci a casa;
  • Prodotti surgelati da forno;
  • Cracker e Grissini;
  • Fette Biscottate;

Conclusione

Stare alla larga in maniera completa dal grasso idrogenato oggi non è impresa semplice. E di sicuro le etichette sugli alimenti non aiutano. Il consiglio è quello di scegliere con moderazione i prodotti a lunga scadenza. Proprio in questi prodotti, come abbiamo detto, se ne trovano in quantità maggiori. A presto per un nuovo articolo di SuperPalestra!